Il giornale delle grazie

Lourdes è la mia casa

“Sono praticamente nata a Lourdes. I miei genitori si sono conosciuti qui nel 1973, erano venuti in pellegrinaggio con la Svizzera romanda. In seguito, mio padre si è impegnato come barelliere e mia madre nella corale.
Quando ho compiuto vent’anni, i miei genitori mi hanno offerto un pellegrinaggio a Lourdes con il gruppo dei giovani della Svizzera romanda. Sono stata colpita da ciò che ho vissuto qui nella fede! Vi sono tornata più volte, anche nel 2000, quando, il giorno dopo il mio arrivo a Lourdes, ho deposto la mia ultima preghiera della novena a Sant’Antonio nella chiesa parrocchiale, nella cassetta di Sant’Antonio, non per chiedergli di trovare qualcosa di perduto, ma per chiedergli di trovare l’amore, qualcuno con cui poter costruire una famiglia e crescere i miei figli nella fede. Poco importa da dove venisse o che cosa facesse per vivere, volevo solo che fosse un credente. Sono ritornata piena di speranza, ma senza l’amore che speravo. L’anno seguente ho sentito la chiamata per andare a bagnarmi alle piscine e a servire i malati. Queste cose sembravano strane agli occhi dei miei amici, perché tutto ciò che riguardava la cura dei malati mi spaventava, così come temevo di bagnarmi alle piscine, dove tutti erano andati prima di me.

Nel 2001 mi sono impegnata nell’Hospitalité della Svizzera romanda. All’indomani del nostro arrivo a Lourdes, sono andata alle piscine ed ho vissuto il gesto chiesto da Maria. Pur essendo da sempre amata dai miei genitori, non ho mai sentito un Amore così grande avvolgermi, confortarmi e perdonarmi. Avevo l’impressione d’aver realizzato in quel momento ciò che Maria chiedeva a Bernadette, quel messaggio inviato a tutta l’umanità: “Penitenza, penitenza, pregate per la conversione dei peccatori”. Dovevo lasciarmi purificare da tutto ciò che non andava nella mia vita. Ho capito qualche anno più tardi, che ciò che avevo sperimentato, era la Misericordia di Dio per me. Sono uscita dalle piscine piangendo, non riuscivo a smettere. La mia madrina, allora, mi ha dato il rosario di mia nonna Maria, che era morta e sono andata a confessarmi. Ora capisco che quel bagno è stato anche un ricordo del mio battesimo, che mi ha permesso di rinascere a nuova vita con Maria!
Alla fine della settimana di pellegrinaggio ho incontrato l’uomo che sarebbe divenuto mio marito e padre dei nostri tre figli. Anche lui aveva fatto il bagno alle piscine, nello stesso giorno, il mio giorno, alla stessa ora… ma non ci conoscevamo ancora… anche se avevamo lavorato allo stesso piano all’Accueil Notre Dame per tutta la settimana…
Ognuno di noi, da solo, doveva compiere ciò che il Signore ci chiedeva rinnovandoci l’uno per l’altro, attraverso di Lui, prima di incontrarci. Il mio futuro marito era il farmacista del pellegrinaggio, chiamato una o due settimane prima per sostituire qualcuno. Viveva a 4 ore di distanza da casa mia, in una regione di lingua italiana, non era così semplice per me, essendo molto legata alla mia famiglia, ma il Signore mi aveva esaudita. Infatti era un credente!
Non è stato facile lasciare la mia famiglia, la mia regione, la mia lingua madre dopo il nostro matrimonio. Seguire Cristo non è sempre facile, ma se è la Sua volontà, dobbiamo abbandonarci totalmente a Lui, spogliandoci di tutte le nostre paure, perché solo Lui sa cosa è bene per noi, e ci riempie di felicità in tutte le piccole cose della vita! Mio marito è quello di cui avevo bisogno!
Ho ricevuto tante grazie a Lourdes: mio marito, i miei figli e tutto ciò che questo comporta. Sono nata a Lourdes e così la mia famiglia. Ho aspettato 16 anni per ritornare, nonostante un forte desiderio, ma la vita mi ha fatto aspettare. L’anno scorso, prima di morire, mia madre mi ha chiesto se fossi tornata a Lourdes. Le ho detto: “Sì, certo! Era ovvio per me tornare a Lourdes, portando i nostri tre figli, rispondendo così alla chiamata che Maria mi aveva fatto attraverso mia madre e facendo così scoprire ai bambini il luogo dal quale anch’essi erano nati! La seconda è nata lo stesso giorno di santa Bernadette, il 7 gennaio… Grazie Maria!”

Daniela (Svizzera romanda)

Bernadette ha detto…

Desta già prima delle 4 del mattino del 25 marzo 1858, Bernadette chiede alla sua famiglia di affrettarsi, se volevano accompagnarla. Erano preoccupati per la sua asma, che si era fatta risentire nei giorni precedenti: “Aspetta che ci sia il sole! – No, devo andare e in fretta”. Nessuno era stato avvertito, la famiglia Soubirous pensa quindi di essere al sicuro. Sorpresa! C’è gente. La festa dell’Annunciazione ha suscitato un fervore. Circa un centinaio di persone sono già presenti. Anche il commissario è là. La bianca signora è fedele all’appuntamento preso solo per Bernadette. Durante le tre settimane di assenza dall’Apparizione, Bernadette si è messa in testa una bella frase: “Signora, sarebbe così gentile da dirmi chi è lei, per favore?”. La “Signora” sorride, ma rimane in silenzio. Bernadette insiste e chiede di nuovo. Alla quarta volta, la Signora non sorride più. Ha appena passato il suo rosario sul braccio destro. Le sue mani giunte si discostano e si protendono verso terra. Unisce poi le mani all’altezza del petto, alza gli occhi al cielo e dice: “Que soy era Immaculada Councepciou” (Io sono l’Immacolata Concezione). Dopo aver lasciato la sua candela nella Grotta come dono, Bernadette corre via ripetendo a bassa voce la frase che non comprende e che farà vacillare Padre Peyramale.
(Laurentin, Bernadette vi parla, pagg. 133-134)

Il 4 agosto non è più una data fatidica

L’estate scorsa, in pellegrinaggio a Lourdes con sua moglie, Donato ci ha confidato che, prima del suo pellegrinaggio a Lourdes nel 1965, non aveva mai pregato. Eppure, due avvenimenti memorabili della sua vita gli avevano fatto intravedere l’amore di Dio.

Il 4 agosto 1945, Donato ha appena 11 anni. La guerra tuona ancora in Europa. Lui raccoglie una bomba che gli esplode in mano. La Provvidenza mette sulla sua strada un chirurgo molto dotato: grazie a lui, Donato ha la mano destra che funziona perfettamente oggi, senza l’indice, con solo 4 dita.

Il 4 agosto 1962, Donato deve verniciare un pilone elettrico che supporta linee ad alta tensione. La corrente elettrica deve essere interrotta durante l’operazione, ma l’ordine non viene trasmesso correttamente e la situazione si fa drammatica: si riaccende la corrente elettrica mentre Donato ha i piedi posati su due linee. Una scarica di 20.000 volt irradia il suo corpo, gli polverizza la rotula destra, gli brucia la gamba e il torace, e finisce all’apice del cranio. Fa una caduta di sei metri. Nessuno crede che possa sopravvivere. Il suo corpo è bruciato al 70%. Però è vivo. I medici curano ciò che è più urgente per salvarlo e, a quel punto, non trattano il ginocchio che lo fa soffrire atrocemente. Dopo tre anni d’ospedalizzazione, infine, si occupano della sua gamba. Lui rifiuta l’amputazione. Gli bloccano l’articolazione. La sofferenza è costante.

Sua moglie, Gaetana, ha sempre pregato la Madonna per lui. Nel settembre 1965 egli accetta di recarsi a Lourdes con lei. Alla sera, nel momento di seguire la processione con le fiaccole, il dolore alla gamba è così forte che deve rinunziare. Gaetana lo lascia e cerca le fontanelle per poter applicare sul ginocchio di suo marito delle compresse con l’acqua della Grotta. Il mattino dopo, può seguire tutte le tappe del pellegrinaggio senza nessuna sofferenza. Sul suo corpo vi sono per sempre le cicatrici che gli ricordano che ha già ricevuto almeno due grazie. Per tanti anni, il giorno precedente il 4 agosto, era un giorno d’angoscia. Oggi, Donato sa che la Madonna veglia su lui e sulla sua famiglia. E quest’anno, è venuto in pellegrinaggio a Lourdes per ringraziarla.

Donato (Italia)

Se avete ricevuto una grazia in qualche modo riconducibile a Lourdes, scriveteci:
temoignage@lourdes-france.com

Mio fratello diventa più credente di me!

Sono venuta in pellegrinaggio a Lourdes nell’anno del Giubileo della Misericordia, nel 2016. Vedova da 8 anni, ero accompagnata da mio figlio. Gli ho spiegato che Dio misericordioso ci perdona i nostri peccati e quelli dei defunti e che, come ha spiegato il Santo Padre, al termine di questo semplice cammino, Dio rimuove anche le conseguenze negative dei peccati commessi dai defunti per i quali preghiamo.
Gli suggerisco di pregare per il suo papà e io prego per mio padre, che era un alcolizzato. Già allora pregavo per mio fratello, anch’egli per molti anni sotto l’influenza dell’alcool dal quale nulla e nessuno era riuscito a liberarlo. Quindici giorni dopo la fine dell’Anno Santo, dopo che avevamo appena completato il cammino della Misericordia proposto a Lourdes, mio fratello è stato vittima di un incidente stradale. Mentre stava rotolando, ha sentito Dio nel suo cuore che gli chiedeva di smettere di bere. Viveva in una grande miseria. Prima si era fatto aiutare con i farmaci. Ha domandato perdono alla sua compagna e a suo figlio. Davanti ai loro occhi, ha vissuto una vera conversione.
Pregava ogni giorno e desiderava ardentemente incontrare Gesù nella Messa e ricevere il sacramento della Riconciliazione. Oggi è anche più credente di me! La nostra unione tra fratelli è stata profondamente trasformata da tutto questo, perché lui è ora un altro uomo, un altro fratello che abbiamo scoperto! Grazie, Nostra Signora di Lourdes, che intercedi sempre verso tuo Figlio e ci guidi verso il Dio misericordioso.

Marie-Hélène (Francia)

Il legame del cuore

Léontine Douissard, nata nel 1921, non mancherebbe per nessuna cosa al mondo al suo appuntamento annuale con Lourdes: “Amo la Santa Vergine e amo santa Bernadette. Attendo con impazienza il mio pellegrinaggio!”. Così, dal 1976, ogni anno, immancabilmente, questa “quasi centenaria” risponde alla chiamata della Madonna, anche dopo la morte di Gabriele, suo marito. Vivendo a Saint-Maurice (Francia), una piccola città vicino alla città di Clermont-Ferrand, Léontine ha gestito, per tutta la vita lavorativa, il caffè bar ristorante del suo villaggio insieme al marito. Ha tre figli: Jean, Daniel e Josiane. È accompagnata da quest’ultima, che può tornare a Lourdes ogni anno. Josiane desidera aggiungere: “La mamma lavora a maglia le coperte per i pellegrini malati!” Il legame che unisce Léontine alla Grotta è anche quello della fraternità e del dono di sé, nella fedeltà. Il legame del cuore.
A cura di Laurent Jarneau

Bernadette è venuta da me

«Che Dio sia lodato per aver mandato Bernadette a casa nostra, soprattutto per me, che ho la fortuna di soggiornare ogni anno presso le Suore di Marie Saint-Frai per compiere il mio stage come hospitalièr. Quest’anno il Signore ha voluto che fosse diverso, perché non ho potuto recarmi a Lourdes per motivi di salute. Se Dio vuole, tornerò l’anno prossimo».

Joselyn Ibarra (Spagna, della diocesi di Terrassa che ha accolto le reliquie di santa Bernadette dal 3 al 6 novembre 2019)

Maria ascolta la vostra preghiera

Una preghiera esaudita

Non potendo avere figli, mia madre è andata a Lourdes per pregare la Beata Vergine Maria. Aveva espresso il desiderio di avere una bambina. Nove mesi dopo, ha dato alla luce a due gemelle: Bernadette e Geneviève. Io sono una di loro.

Pregate per me!

Sono venuta a Lourdes il 24 agosto scorso. È stato un momento magico, indimenticabile. In questo momento ho bisogno di molte preghiere. Vi chiedo di pregare per me. Vi ringrazio infinitamente.
Valérie (Francia)

Grazie TV Lourdes!

Non avendo potuto partecipare al pellegrinaggio a Lourdes con la diocesi di Saint-Brieuc, ho potuto essere vicina ai pellegrini grazie all’app TV Lourdes e voglio dirvi quanto abbia apprezzato questa possibilità. Anche quando ero malata e molto lontana da Lourdes, ho avuto l’impressione di essere vicino ai pellegrini e agli amici della mia diocesi, con i quali ho potuto condividere, in diretta, molte cerimonie.
Che bella iniziativa avete preso creando TV Lourdes! Vi ringrazio molto e vi assicuro la mia fedeltà alla vita del Santuario grazie a questo magnifico mezzo di comunicazione.
Maryvonne (Francia)