Un viaggio di quasi cinque mesi nelle diocesi d’Italia
Le reliquie di S. Bernadette, nel loro peregrinare in terra italiana, hanno sostato in ben 34 diocesi. Un numero alquanto grande, visto le non poche difficoltà di organizzazione. Posso dire che in ogni diocesi vi sono stati dei momenti liturgici molto forti. Infatti la presenza delle reliquie ha permesso di organizzare diverse giornate per differenti categorie di persone: adolescenti e giovani, adulti, anziani ed anche per le famiglie con i loro bimbi. Non solo vi sono state celebrazioni eucaristiche, in ogni diocesi presiedute dal vescovo, ma anche dei momenti di veglia e di adorazione con la partecipazione di moltissime persone. Dei momenti particolarmente intensi sono stati la recita del rosario. La gente mi ha testimoniato la sua gioia, dicendomi: con le reliquie è come se fossimo alla grotta di Lourdes. Quale meraviglia e quanto fervore!
La presenza delle reliquie ha mobilitato le folle, dato assolutamente insperato per molti osservatori. Bisogna notare inoltre che, in alcune diocesi, il suo passaggio coincideva con le vacanze estive e, di conseguenza, si pensava ad una minore presenza. Al contrario, tantissime persone si sono mobilitate per incontrare la piccola Bernadette.
La venerazione degli italiani per Santa Bernadette
Istintivamente la gente ha avvertito che Bernadette era una di loro. Con lei, ci si è sentiti a casa e accolti nella nostra concreta e talvolta difficile esistenza. Anzitutto le persone hanno sottolineato l’avventura della sua vita: donna vissuta in una famiglia molto povera, segnata dalla miseria. Inoltre il fatto che anche Bernadette avesse sperimentato la sofferenza e la malattia, ha avvicinato ancor più la sua figura alla realtà vissuta e concreta di tante persone. Molti mi hanno detto: sentiamo che Bernadette è una di noi, che ha vissuto una vita normale e per tanti aspetti nascosta, una donna semplice che ci testimonia la forza della fede e la fiducia in Maria.
La presenza di Bernadette ha avuto un impatto particolare sui giovani. Tanti di loro si sono recati a venerare le reliquie. La loro testimonianza è impressionante. Essi vi si sono identificati. In primo luogo hanno sottolineato i tratti di una figura giovane. Bernadette, come per ogni giovane, dopo l’esperienza delle apparizioni ha cercato la sua vocazione, cioè il vero senso della sua vita. Un percorso di non poco conto, viste le sue difficoltà. I giovani si sono sentiti interpretati dalla sua storia. Anch’essi talvolta vivono disorientati, incapaci di ben discernere la loro vocazione. Bernadette ha avuto bisogno di tempo per trovare la sua vocazione. Presa la decisione nulla e nessuno l’ha fermata. Non c’è stata contrarietà, incomprensione, emarginazione che l’abbia fatta retrocedere nella scelta di seguire il Signore. Un giovane mi testimoniava dicendomi così: «Talvolta noi giovani viviamo la vita come se fosse un cerchio, giriamo e ci ripieghiamo egoisticamente su noi stessi, facendo sempre le stesse cose, fors’anche ripetendo gli stessi errori, senza uscire dalle nostre abitudini e false sicurezze. L’altro modo, invece vivere la vita è come se fosse una freccia. Scoccata va verso il suo bersaglio. Questa è la modalità animata dal desiderio di una vita totale e piena. Come ci ha detto papa Francesco: non siate giovani da divano o di quelli che stanno alla finestra! Infatti, noi diventiamo ciò a cui tendiamo, appunto come una freccia che va verso il suo bersaglio». Bernadette testimonia questa modalità: quella di una tensione totale ed incondizionata verso il Signore. Tanti giovani, davanti alle reliquie di Bernadette hanno intuito questo modo di impostare e vivere la vita.
Inoltre, ho ascoltato innumerevoli preghiere ed invocazioni, sgorgate da cuori semplici e pieni di fiducia. Non interessava la perfezione del dire, ma bensì l’intensità del cuore. Realmente. la presenza di Santa Bernadette ha toccato i cuori semplici e umili. Di fronte a tutto ciò, non siamo forse nel cuore dell’esperienza evangelica, là ove Gesù incontrava i semplici e i poveri nella fede?
Le reliquie di Santa Bernadette a Vercelli
Il ritorno delle reliquie a Lourdes
Il giorno 22 agosto 2019, le reliquie hanno fatto ritorno a Lourdes. Erano partite lo scorso 27 aprile. Come per la partenza, ho potuto assistere al rientro. Infatti, ero presente all’aeroporto di Tarbes e Lourdes per accoglierle. Grande è stata l’emozione nel vedere scendere dall’aereo la struttura di protezione che conteneva le reliquie. Tuttavia, ancor più grande è stata l’emozione per la loro presenza durante il rosario delle ore 18.00 in italiano, alla grotta. Tanta gente raccolta e orante ha seguito la preghiera e poi ha voluto venerare le reliquie. Realmente la gente l’ha sentito come un ritorno a casa. Quindi un’accoglienza festosa e gioiosa.
Non solo, ma per la processione aux flambeaux le reliquie sono state portate in processione dai seminaristi presenti per il loro stage di servizio a Lourdes e dai religiosi cappuccini e conventuali anche loro in servizio al santuario per i mesi di luglio e agosto. Ciò mi ha profondamente colpito, vista la serietà con cui hanno svolto il loro compito ed inoltre il raccoglimento e la profondità della loro preghiera. Mi ha fatto un gran bene.
Non era finito. La messa delle ore 23.00 in italiano alla grotta, ha visto un’affluenza enorme di persone. Anche lì, la partecipazione è stata composta, orante ed edificante. Non posso che concludere, affermando che la presenza di Santa Bernadette, ha fatto e fa continuamente del bene alla nostra vita e alla nostra fede. Oserei terminare parafrasando le parole di Bernadette: “Maria guarda ognuno di noi con grande rispetto, come si guarda ad un’altra persona, riconoscendole dignità e valore”.
Tante diocesi; ci hanno fatto sapere che il passaggio delle reliquie, ha fatto aumentare e qualche volta anche doppiare, le iscrizioni al pellegrinaggio diocesano a in programma per il Santuario di Lourdes.
p. Nicola VENTRIGLA omi
Cappellano del Santuario di Lourdes