Introduzione alla settimana santa con Padre Nicola Ventriglia
Eccoci arrivati! Dopo il cammino della quaresima, siamo giunti alla settimana santa. È così chiamata perché ormai siamo al cuore di tutto l’anno liturgico. Celebriamo infatti gli ultimi gesti della vita di Gesù: nella lavanda dei piedi e nella celebrazione dell’ultima cena; inoltre ricordiamo quanto il potere religioso e politico hanno fatto su Gesù: la condanna a morte, la crocifissione e la morte. Non solo, ancor più celebriamo ciò che Dio ha compiuto in Gesù, risuscitandolo da morte e ridonandogli la vita. Mistero grande e carico di speranza per noi tutti, segnati dalla paura, dall’indifferenza, dall’egoismo e talvolta dalla violenza.
Celebrando la pasqua del Signore, affermiamo che la vicenda di quell’uomo, Gesù di Nazareth, come lui ha vissuto e come lui è morto ed è tornato alla vita, possiede ancora oggi un valore e un significato grande per la vita di noi creature.
Due realtà, tra le altre, sono in primo piano nella celebrazione del mistero pasquale. La prima: il male e la sofferenza non sono l’ultima spiaggia per l’uomo, lo sbocco inesorabile dell’esistenza. Se così fosse, guai a noi, non avremmo alcuna possibilità di felicità. Dio, nella persona di Gesù, non ha fornito spiegazioni al dolore umano, l’ha invece assunto, preso su di sé, ci è entrato totalmente e così lo ha redento. Gesù Cristo condivide la nostra sofferenza!
La seconda realtà è l’inatteso dono della risurrezione. Entrando nella vicenda umana e assumendola completamente, le ha dato il significato pieno: siamo fatti per la vita e la comunione totale con Dio. Qui sta il fondamento di tutta la nostra fede. Come scrive S. Paolo apostolo: “Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede” (1Cor 15,14).
Quindi, la ragione per cui la chiesa celebra annualmente la liturgia della settimana santa è quella di far conoscere e far penetrare nei cristiani e in ogni uomo tutta la storia della salvezza illuminata dal soffrire, dal morire e dal risorgere di Gesù, e dunque dall’intera sua vita donata per la salvezza del mondo. Confessare ogni anno nelle liturgie della Pasqua del Signore che “Cristo è risorto dai morti” significa gridare a ogni uomo, a ogni essere vivente e a tutta la creazione che “l’amore è più forte della morte”.
Una preghiera può aiutarci ad entrare in questo mistero: “Fa’ Pasqua in noi, Signore. Sii alla nostra opacità fontana di luce e di speranza. Trafiggi la crosta delle nostre resistenze e del nostro peccato con il torrente della tua luce. Una luce che si trasforma in fuoco perché torni a far fremere il cuore gelido dell’uomo indifferente. Sii Tu, Gesù, la méta del nostro viaggio mentre navighiamo nelle tempeste della storia”.
Come scrive san Pietro: “Cristo patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme” (1Pt 2,21). Buona pasqua.
Con questa introduzione, il Santuario vuole aiutare a ben vivere questa settimana : proponendo ogni giorno un testo biblico, una piccola meditazione, una preghiera e infine una domanda. Tutto ciò può aiutare a focalizzare l’attenzione su come su ogni giorno di questo tempo particolare.
Padre Nicola Ventriglia condividerà una breve meditazione che vi sarà inviata ogni giorno, sulla base della liturgia del giorno, della preghiera, e con riferimenti del messaggio di Lourdes ed infine delle domande che vi invitano alla riflessione.